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Pokémon GO: lascia il lavoro per catturare Pokémon e diventa famoso

Le curiosità attorno a Pokémon GO non finiscono mai di stupire e ogni giorno che passa il noto videogioco approdato su smartphone ne fa registrare una. Oggi è il turno di Tom Currie, un neozelandese che ha addirittura lasciato il proprio lavoro per andare a caccia delle creature fantastiche. Il venticinquenne ha mollato per due mesi la professione di barista in un locale di Auckland e zaino in spalla ha deciso di girare per la Nuova Zelanda, in cerca di tutti i Pokémon che gli riuscirà di trovare.

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Follia? Pazzia? O semplicemente voglia di prendersi due mesi di tempo per dedicarsi ad una propria passione? Chissà! Nel frattempo, però, Tom Currie ha raggiunto una certa notorietà, tant’è che alcune emittenti televisive hanno voluto intervistarlo e sul web è diventato una sorta di star. I Pokémon catturati da lui sarebbero già molti e prima di affermare che questo ragazzo sia del tutto impazzito per Pokémon GO bisognerebbe ascoltare le ragioni che lo hanno spinto a lasciare il lavoro per due mesi e a dedicarsi completamente alla caccia di Pokémon: avere la possibilità di esplorare zone del suo Paese che non aveva mai potuto vedere.

Riuscire a prendersi una pausa di due mesi per dedicarsi del tutto a Pokémon GO è però stato possibile anche grazie all’aiuto (si pensa soprattutto economico) dei suoi genitori, che avrebbero appoggiato tale decisione. E a quanto pare Tom Currie non è rimasto solo nel suo viaggio perché nel frattempo ha preso parte a raduni, ha incontrato altri giocatori ed è diventato noto in tutto il mondo, tanto da aver ricevuto messaggi da ogni parte del globo.

Grazie a Pokémon GO Tom Currie ha svelato di aver percorso, fino a questo momento, circa cinquanta chilometri e di essere giunto al livello 20 del gioco. Il suo viaggio proseguirà poi attraverso tappe che raggiungerà in autobus e che gli consentiranno di catturare altri Pokemon. Chissà se qualcun altro è già pronto ad emularlo oppure a fare di meglio. Sta di fatto che Pokémon Go un pregio ce l’ha di sicuro: fa uscire le persone di casa e permette loro di esplorare il mondo. Non male per un videogioco, dato che la critica principale, nel settore dei videogames, è sempre stata quella di alienare e isolare le persone, costringendole a passare molte ore davanti ad uno schermo, stando a casa da sole. Pokémon GO ha superato questo limite e almeno di ciò deve essergliene dato atto.

Barbara Vellucci

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