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Innovazioni Tecnologiche

Come tirare fuori il massimo dalla tua VPN

Negli ultimi anni si sono moltiplicati i servizi che offrono una connessione VPN per aumentare la sicurezza dei dispositivi elettronici.

Ma cos’è una VPN? Si tratta di una Virtual Private Network, ovvero una rete privata e virtuale che garantisce l’anonimato degli utenti collegati a Internet grazie a un sistema crittografico e ad altri, eventuali, sistemi di sicurezza.

Forse non tutti sanno che la VPN può essere utilizzata in molti altri contesti. La sua utilità va ben oltre il confine immaginato inizialmente, andando ad abbracciare altri settori oltre alla cybersecurity.

Nell’articolo di oggi vedremo proprio i principali utilizzi alternativi delle VPN e qualche consiglio utile per tirare fuori il massimo da questa tecnologia.

La scelta del server giusto

Le migliori VPN sul mercato propongono ai propri utenti una sfilza quasi infinita di server a cui è possibile collegarsi.

Uno dei principali utilizzi alternativi delle VPN è proprio il collegamento a server stranieri per aggirare i blocchi geografici.

Ad esempio, alcuni servizi di streaming di contenuti multimediali (come Netflix) propongono ai propri iscritti cataloghi diversi a seconda del Paese di riferimento.

Collegandosi al proprio account Netflix tramite una VPN connessa a un server, ad esempio, statunitense, avremo accesso a tutti i film disponibili negli USA.

In questo modo, è possibile vedere contenuti esclusivi o comunque non fruibili in Italia.

La distanza fa la differenza

Se però volessimo collegarci a una VPN senza influenzare negativamente le prestazioni della nostra connessione, dovremmo considerare la distanza fra la nostra posizione e il server selezionato.

In generale, infatti, più è vicino il server VPN alla nostra posizione attuale, minore sarà la riduzione della velocità della connessione.

Questo semplicemente perché il traffico viene instradato attraverso un percorso alternativo, e la distanza geografica influenza il tempo necessario per il transito dei dati.

Se abbiamo a disposizione più alternative per la stessa città, consigliamo di testare varie opzioni, verificando la velocità in download e upload con app specifiche (alcuni servizi VPN offrono la misurazione integrata).

Non tutti i server sono uguali

Un altro fattore che influenza la velocità della connessione fra server simili in posizioni vicine è il carico a cui è sottoposto il server.

Per evitare cali rilevanti nelle prestazioni della connessione a Internet, sconsigliamo di collegarsi a un server sovraccarico.

Quando un numero rilevante di utenti si collega allo stesso server, le sue capacità di smistamento dei dati possono essere messe a dura prova, causando ritardi.

Le migliori VPN offrono sempre un’indicazione chiara del carico attuale di ogni server, attraverso app o sito web.

Attenzione al protocollo

Se la connessione VPN risulta troppo lenta, può valere la pena provare a collegarsi attraverso un protocollo diverso.

Con questo termine si intende un insieme di regole per la gestione della connessione sicura fra il dispositivo e il server.

Molti servizi propongono alla propria utenza vari protocolli fra cui scegliere. Ogni opzione presenta pro e contro.

In sintesi, il protocollo OpenVPN è considerato il punto di riferimento nel settore. Questo perché offre il miglior compromesso fra velocità, stabilità e sicurezza.

Sono poi disponibili altri protocolli come IKEv2 e Wire Guard che, almeno teoricamente, potrebbero garantire velocità superiori senza andare a discapito della sicurezza.

Chi preferisce continuare a usare il protocollo standard (OpenVPN) può selezionare UDP invece che TCP (dalle impostazioni) per aumentare potenzialmente la velocità della connessione.

Il TCP (acronimo che sta per Transmission Control Protocol) è considerato solitamente più stabile ma la velocità in media è più bassa perché i pacchetti di dati vengono inviati nell’ordine corretto. Inoltre, in questo protocollo è necessario attendere la conferma del destinatario dell’arrivo di ogni pacchetto prima di poter inviare il successivo.

L’UDP, o User Datagram Protocol, non deve seguire alcun ordine prestabilito per l’invio dei pacchetti, né attendere la risposta del destinatario. Ecco perché è considerata un’opzione più veloce ma meno stabile.

Lo split tunneling aiuta

Se disponibile, consigliamo di attivare lo split tunneling. Si tratta di una funzionalità proposta da alcune VPN grazie alla quale solo parte del traffico viene fatta passare per la connessione VPN. In questo modo, è possibile selezionare quali dati necessitano di questo percorso sicuro e quali possono percorrere la strada più veloce (e meno sicura).

Ad esempio, per chi fa gaming online, l’utilizzo di una VPN potrebbe rallentare in maniera insostenibile le prestazioni. Con lo split tunneling tutto questo non avverrà!

redazione tecnocino

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