Non c’è tregua per i cittadini che stanno cercando soluzioni alternative ai rincari del gas: arriva la stretta su caminetti e stufe a legna.
Il Governo da una parte dà e da una parte toglie, e chissà come mai a pagare le scelte politiche sono sempre i soliti, ovvero i cittadini, e soprattutto quelli che hanno difficoltà economiche. Siamo alle porte dell’inverno e la situazione non è molto cambiata rispetto all’anno scorso.
Il gas costa sempre più caro, così come l’elettricità, gli sconti in bolletta non sono sufficienti a ridurre l’impatto economico nelle famiglie, vessate tra l’altro anche dall’inflazione imperante. La fantomatica transizione green, se di per sé nasce come scopo nobile, sta in realtà causando numerosi disagi. Non tutti possono infatti permettersi di acquistare un impianto fotovoltaico e allora c’è chi “tira la cinghia” anche sul riscaldamento.
Molte persone, a seguito dei rincari del gas, ma anche delle speculazioni sul pellet, hanno deciso di utilizzare stufe e camini a legna. O almeno, chi aveva la fortuna di possederli già. Anche perché le regole sono arrivate puntuali e adesso persino le stufe a legna devono rispettare le “classi energetiche”. Dunque gli italiani hanno comunque dovuto mettere mano al portafogli. Ma non è tutto, perché adesso sta arrivando l’ennesima batosta.
L’idea geniale di “punire” chi ha un impianto di riscaldamento a legna è venuta al Governatore della Toscana, Eugenio Giani.
Con una delibera approvata, tutti i cittadini della Regione Toscana sono obbligati a censire le stufe e i caminetti. Lo scopo dichiarato è quello di capire quanti impianti di questo genere si trovino nelle case dei toscani, perché secondo gli esperti il riscaldamento a legna è altamente inquinante.
Gli obblighi di denuncia del proprio caminetto o stufa non riguardano solo le vecchie tipologie, ma anche quelle nuove. Nonostante la crisi energetica, dunque, si va a chiedere al cittadino di autodenunciarsi, e chissà quali saranno le ripercussioni a seguito delle autodichiarazioni.
Infatti chi non provvede sarà multato, da un minimo di 200 euro a un massimo di 3000 euro. La Regione ha fatto sapere che a breve scatteranno i controlli a tappeto, e invita tutti i cittadini a eseguire quanto richiesto. ovvero denunciare la presenza di stufe a legna o camini nelle proprie abitazioni.
La Regione Toscana potrebbe non essere l’unica ad imporre quest’obbligo e dunque si prospettano tempi duri per chi credeva di ovviare ai rincari del gas con la “cara, vecchia” stufa a legna.
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