Come pagare meno Tari: ecco cosa fare per ottenere lo sconto

Esistono sconti, agevolazioni e riduzioni della Tari, quali sono le procedure per pagare meno la tassa sui rifiuti.

La Tari è la tassa, versata dai contribuenti, per le spese di gestione dei servizi di raccolta e di smaltimento dei rifiuti. Il pagamento è a carico di chiunque possegga, a qualsiasi titolo, degli immobili o delle aree scoperte che possono produrre scarti e spazzatura. Le tariffe sono decise dalla amministrazioni comunali sulla base di indicazioni legislative nazionali.

Tari, sconti nella tariffa
Raccolta rifiuti, casi di riduzioni della tassa – tecnocino.it

In questo periodo dell’anno si avvicina il momento del pagamento del saldo della Tari, che si versa infatti in due rate distinte. Molti contribuenti si chiedono quindi se è possibile ottenere degli sconti sulla cifra da pagare. In effetti sono presenti delle esenzioni per alcune specifiche categorie di cittadini e delle riduzioni concesse dai singoli Comuni.

Tari quali riduzioni è possibile avere

La tassa sui rifiuti si compone di due parti: una fissa determinata dal costo del servizio sulla base del numero dei componenti del nucleo familiare e delle dimensioni del locale o dell’area scoperta; una variabile sulla base dei rifiuti prodotti. E proprio sulla parte variabile che è possibile calcolare e ottenere delle riduzioni.

tassa dei rifiuti, riduzioni facoltative e obbligatorie
Tari, le tariffe applicate dai Comuni – tecnocino.it

A questo proposito, va sottolineato che i criteri generali di calcolo della tassazione sono decisi dalle amministrazioni locali che possono considerare maggiormente il numero dei membri della famiglia o i coefficienti di produzione dei rifiuti. Questa determina quindi oltre alla tariffe, le percentuali di riduzioni ottenibili.

Alcune riduzioni sono obbligatorie e sono concesse dal Comune in specifiche situazioni. Si applicano nelle zone dove il servizio di raccolta non è stato effettuato; nel caso di servizio interrotto o non svolto per un certo periodo, anche a causa di scioperi, con riduzione pari al 20 per cento; in caso di raccolta differenziata effettuata dai cittadini; in caso di cittadini non residenti titolari di pensione estere.

Altre sono riduzioni facoltative e sono a discrezione degli enti locali. Si hanno in caso di edifici rurali a uso abitativo; abitazioni con un solo residente; abitazioni con proprietari che vivono all’estero per più di 6 mesi all’anno; abitazioni abitate in maniera discontinua o stagionale; locali a uso non abitativo  e aree scoperte usate stagionalmente o in maniera discontinua.

Tipico il caso della seconda casa, dove gli abitanti dimorano solo pochi mesi e non hanno la residenza. Il Comune in tal caso deve applicare delle riduzioni dell’imposta. Le riduzioni vanno richieste direttamente al Comune dove è ubicato l’immobile, l’abitazione o l’area scoperta, allegando alla richiesta tutta la documentazione necessaria ad attestare la legittimità della domanda.

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