Come funziona l’intelligenza artificiale e, soprattutto, quanto è affidabile? Le risposte non sono rassicuranti.
Lo sviluppo dell’intelligenza artificiale sta cambiando in maniera radicale il nostro modo di vedere il mondo e soprattutto il nostro modo di lavorare. Le applicazioni dell’intelligenza artificiale oggi sono già estremamente ampie ma di certo si svilupperanno ulteriormente e, con ogni probabilità, in maniera del tutto imprevedibile.
![Come funziona davvero l'AI](https://www.tecnocino.it/wp-content/uploads/2023/11/artificial-intelligence-01112023-tecnocino.it_.jpg)
A oggi si è calcolato che il giro di affari prodotto dalle intelligenze artificiali raggiungerà il tetto dei 30 Miliardi di dollari entro il 2030. Questo significa che il settore è uno dei più promettenti in assoluto del panorama economico attuale. Com’è quindi logico che sia le aziende che sono riuscite a programmare un software di intelligenza artificiale stanno facendo di tutto per proteggerlo con livelli di segretezza altissimi intorno a moltissimi aspetti del funzionamento e dell’addestramento delle AI.
Solo per fare un esempio: perché un’azienda dovrebbe rivelare come addestra i suoi software, quali sono le caratteristiche tecniche delle macchine che li fanno girare, quali compiti svolgono i dipendenti umani che lavorano allo sviluppo dei software? Il problema è proprio questo. Ci sono moltissimi aspetti dello sviluppo delle intelligenze artificiali che influenzeranno il futuro del mondo in maniera estremamente significativa e saranno le prossime generazioni a dover gestire le conseguenze del cambiamento epocale che stiamo vivendo oggi.
Quali sono le AI più sicure?
Un gruppo di ricercatori della Stanford University ha messo a punto un indice di sicurezza finalizzato a valutare la sicurezza e la trasparenza delle varie AI e, per farlo, tiene conto di una vasta gamma di parametri.
![intelligenza artificiale pericolosa](https://www.tecnocino.it/wp-content/uploads/2023/11/intelligenza-artificiale-01112023-tecnocino.it_.jpg)
Tra questi vi sono ad esempio la quantità di energia necessaria ad alimentare le macchine su cui gira il software dell’intelligenza artificiale ma, oltre a questo, anche la provenienza dell’energia in questione. Si valuta infatti che, sempre entro il 2030, le AI potrebbero essere responsabili del 3,5% delle emissioni inquinanti globali. Considerando la velocità con cui l’emergenza climatica si sta aggravando, sono dati che sarebbe fondamentale conoscere, soprattutto per capire quali aziende stanno provvedendo a rendere più sostenibili questi processi utilizzando energia prodotta da fonti rinnovabili.
Anche la politica aziendale per la gestione dei moderatori umani dell’AI, figure di cui a oggi si sa pochissimo, è un dato rilevante per la valutazione della sicurezza globale di un’Intelligenza Artificiale: inutile dire che anche su questo reperire informazioni è molto difficile. Sarebbe fondamentale conoscere anche la provenienza dei dati utilizzati per addestrare le varie intelligenze artificiali: da dove arrivano? Violano la privacy degli utenti? Probabilmente a oggi la risposta è sì. Secondo l’indice di Stanford a oggi l’Intelligenza Artificiale più trasparente e affidabile è quella sviluppata da Meta con il nome di Llama2. GTP-4, alla base della famosa ChatGPT, è solo al terzo posto mentre la AI sviluppata da Google per alimentare Bard è solo al 5° posto della classifica con il 40% di trasparenza.