Intelligenza artificiale, la utilizzano tutti ma in pochi sanno come funziona: ci si può veramente fidare?

Come funziona l’intelligenza artificiale e, soprattutto, quanto è affidabile? Le risposte non sono rassicuranti.

Lo sviluppo dell’intelligenza artificiale sta cambiando in maniera radicale il nostro modo di vedere il mondo e soprattutto il nostro modo di lavorare. Le applicazioni dell’intelligenza artificiale oggi sono già estremamente ampie ma di certo si svilupperanno ulteriormente e, con ogni probabilità, in maniera del tutto imprevedibile.

Come funziona davvero l'AI
Come funziona davvero l’AI? – tecnocino.it

A oggi si è calcolato che il giro di affari prodotto dalle intelligenze artificiali raggiungerà il tetto dei 30 Miliardi di dollari entro il 2030. Questo significa che il settore è uno dei più promettenti in assoluto del panorama economico attuale. Com’è quindi logico che sia le aziende che sono riuscite a programmare un software di intelligenza artificiale stanno facendo di tutto per proteggerlo con livelli di segretezza altissimi intorno a moltissimi aspetti del funzionamento e dell’addestramento delle AI.

Solo per fare un esempio: perché un’azienda dovrebbe rivelare come addestra i suoi software, quali sono le caratteristiche tecniche delle macchine che li fanno girare, quali compiti svolgono i dipendenti umani che lavorano allo sviluppo dei software? Il problema è proprio questo. Ci sono moltissimi aspetti dello sviluppo delle intelligenze artificiali che influenzeranno il futuro del mondo in maniera estremamente significativa e saranno le prossime generazioni a dover gestire le conseguenze del cambiamento epocale che stiamo vivendo oggi.

Quali sono le AI più sicure?

Un gruppo di ricercatori della Stanford University ha messo a punto un indice di sicurezza finalizzato a valutare la sicurezza e la trasparenza delle varie AI e, per farlo, tiene conto di una vasta gamma di parametri. 

intelligenza artificiale pericolosa
Dell’AI sappiamo ancora molto poco – tecnocino.it

Tra questi vi sono ad esempio la quantità di energia necessaria ad alimentare le macchine su cui gira il software dell’intelligenza artificiale ma, oltre a questo, anche la provenienza dell’energia in questione. Si valuta infatti che, sempre entro il 2030, le AI potrebbero essere responsabili del 3,5% delle emissioni inquinanti globali. Considerando la velocità con cui l’emergenza climatica si sta aggravando, sono dati che sarebbe fondamentale conoscere, soprattutto per capire quali aziende stanno provvedendo a rendere più sostenibili questi processi utilizzando energia prodotta da fonti rinnovabili.

Anche la politica aziendale per la gestione dei moderatori umani dell’AI, figure di cui a oggi si sa pochissimo, è un dato rilevante per la valutazione della sicurezza globale di un’Intelligenza Artificiale: inutile dire che anche su questo reperire informazioni è molto difficile. Sarebbe fondamentale conoscere anche la provenienza dei dati utilizzati per addestrare le varie intelligenze artificiali: da dove arrivano? Violano la privacy degli utenti? Probabilmente a oggi la risposta è sì. Secondo l’indice di Stanford a oggi l’Intelligenza Artificiale più trasparente e affidabile è quella sviluppata da Meta con il nome di Llama2. GTP-4, alla base della famosa ChatGPT, è solo al terzo posto mentre la AI sviluppata da Google per alimentare Bard è solo al 5° posto della classifica con il 40% di trasparenza.

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