Facebook davanti a Google nella classifica USA dei siti più visti

Facebook è il sito più visitato nel 2010 negli USA, anche più di Google: lo ha comunicato Experian Hitwise, parte di Experian Marketing Services che ha analizzato e enucleato 1000 parole più cercate online neglu USA scoprendo che sui motori di ricerca per quest’anno non è più Google ma Facebook la keyword più forte. E’ la seconda volta di fila che il social network balza in testa alle ricerche, ma è la prima che è anche al top delle visite. Il portale di Mark Zuckerberg (Uomo dell’Anno 2010 Time) occupa il 2.11 per cento di tutte le ricerche, curiosamente anche quattro varianti della keyword Facebook compaiono nella top 10 generale, per un 3.48% totale nelle ricerche. Trovate tutti gli schemi in gallery, dopo il salto altri dati.

Quali sono le varianti di Facebook prese in considerazione? Facebook Login (tra poco con voce o viso) balza dal nono al secondo posto con un salto incredibile, a dimostrazione che molta gente usa la barra di ricerca di google più ancora di quella del browser stessa, quante volte si vede gente scrivere www.nomesito… e poi clicca su ricerca? Fenomeno bizzarro.
 
Youtube è il terzo termine più ricercato, seguito da Craiglist che negli USA è sempre molto amato, l’ormai derelitto del web Myspace e Facebook.com a rincarare la tesi espressa in precedenza. In generale i social network occupano il 4.18% della top50. Le new entry? Netflix, verizon wireless, espn, chase, pogo, tagged, wells fargo, yellow pages, poptropica, games e hulu.
 
Ma il dato più significativo è la conquista della vetta di Facebook nella classifica dei siti più visti, per la prima volta con un 8.93% del totale negli USA tra Gennaio e Novembre 2010. Google è secondo a 7.19%, poi Yahoo! Mail al 3.52%, Yahoo! a 3.30% (con un’aggregata di 6.82% o 8.12 aggiungendo le altre proprietà) e YouTube a 2.65%. La top 5 delle personalità ricercate online negli USA? Kim Kardashian, Oprah, Rush Limbaugh, Miley Cyrus e Glenn Beck. Tutti gli altri dati in fonte.

Impostazioni privacy