NASA: astronauti presto disoccupati con la fine delle missioni Shuttle

I disoccupati dello spazio: con la fine delle missioni Shuttle, la NASA dovrà occuparsi di 64 astronauti da collocare e impegnare, ma ha già fatto sapere che solo una piccola parte continuerà nelle varie missioni future alla ISS o altrove. Con il taglio del budget ordinato dalla Casa Bianca si ha tempo 10 mesi per studiare un piano che dovrà inevitabilmente togliere il sogno spaziale a molti astronauti. C’è molta pressione intorno alla NASA, in realtà c’è sempre stata visto che l’agenzia spaziale riceve ogni anno un budget consistente e miliardario dal Governo e per la prima volta gli intoccabili ossia gli astronauti, non sono poi così sicuri del proprio posto.

La NASA ha ricevuto in circa mezzo secolo un finanziamento annuale costante e massiccio, ritoccato più volte verso l’alto senza badare a spese visto che la Casa Bianca ha sempre considerato l’agenzia come un patrimonio nazionale e un vanto soprattutto nella Guerra Fredda con la Russia, come ci ha raccontato Achille Judica Cordiglia.
 
Ma ora con i postumi della crisi (ma perché, è finita?) la NASA potrebbe cedere sulle sue posizioni e perdere la sussistenza ricevuta finora, d’altra parte il programma Shuttle è sulla via del tramonto e 64 astronauti sul groppone sono un po’ troppi, come raccontato dalla National Academies.
 
Il parco astonauti dovrà essere ridotto notevolmente. Di quanto dipenderà da ciò che questi ragazzi faranno“, ha commentato l’ex astronauta e membro della commissione presidenziale sulla NASA, Leroy Chiao. Mancano tre missioni, due richiedono sei membri e una terza di potenziale e si spera non necessario salvataggio con altri quattro. 11 astronauti si preparano per una lunga permanenza a bordo della ISS, gli altri… tremano.

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