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Google e James Cameron puntano agli asteroidi come miniere spaziali

Planetary Resources è una nuova società fondata da nomi molto famosi, tra i quali spunta senza dubbio quelli del co-fondatore di Google, Larry Page, e il suo presidente esecutivo, Eric Schmidt, ma anche del regista e visionario James Cameron. Quale sia l’obiettivo di questo consorzio sarà svelato solo domani in occasione della conferenza stampa che si terrà al Museo del Volo di Seattle, ma le voci sono corse velocissime da subito e hanno chiarito più di un dubbio. Il progetto è estremamente ambizioso: con un investimento miliardario, si proverà a catturare un asteroide e a trascinarlo in orbita terrestre, per utilizzarlo come miniera spaziale estraendo preziose risorse come minerali, ferro e nichel soprattutto. La nuova era dell’esplorazione spaziale prettamente commerciale?


Visto che le risorse terrestri sono in via di esaurimento, Planetary Resources – un nome un programma – punta a andare a catturare quelle che vagano per lo spazio. Gli asteroidi sono gigantesche rocce nate insieme alla Terra e al Sistema Solare, che orbitano in solitaria oppure in “flotta” conservando decine di tonnellate di risorse preziosissime. Così l’ambizioso progetto: inviare una sonda che si aggancerà all’asteroide scelto (da circa 500 tonnellate) e lo porterà verso la Terra. Lo si piazzerà poi in orbita a distanza di sicurezza per utilizzarlo come miniera spaziale da scavare fino a estrapolarne il prezioso contenuto. Non è un’idea nuova, ma forse i tempi sono maturi per vederla compiere. Siamo già arrivati su un asteroide e su una cometa, ora si proverà ad agganciare il corpo celeste e a “portarselo a casa“.

Basta aver visto Avatar per comprendere perché James Cameron abbia da subito puntato su questo progetto. Nella trama del film, si parla addirittura di una luna di un pianeta lontanissimo, che viene utilizzata come miniera per un materiale estremamente prezioso (da portare poi su una Terra ormai in decadenza). Tralasciando Na’vi e simili, l’idea di Planetary Resources è molto più pragmatica e va dritta al sodo, catturando un asteroide da sfruttare. Google è molto vicina a queste tematiche e ha preso parte al progetto con Eric Schmidt e Larry Page. Inoltre c’è anche Peter Diamandis che ha fondato l’X-Prize. Le risorse naturali extra-terrestri saranno il futuro?

Il costo è elevato, 2.6 miliardi di dollari, ma non così da renderlo impossibile. Basti pensare a quanto si ha speso Facebook per comprarsi Instagram (1 miliardo) oppure che Google ha offerto a Groupon per l’acquisto (6 mld, ricevendo un due di picche), per comprendere che è molto più “economico” di quanto si potrebbe pensare. Al contrario però, il ricavo che si potrebbe ottenere potrebbe essere centinaia di volte tanto. Si impiegherebbero massimo dieci anni per lanciare una sonda a recuperare e portare l’asteroide in orbita. Un tempo ragionevole. Domani vi racconteremo più dettagli di questo affascinante progetto, che riguarda ancora una volta James Cameron che recentemente è sceso ai -11.000 metri delle Fosse delle Marianne e ha già pensato a filmare Marte in 3D.
Diego Barbera

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