Con la nuova generazione di Kindle di Amazon, si potrebbe assottigliare sempre più la linea di separazione tra lettori di ebook e tablet: secondo rumors che sopraggiungono da oriente, la società americana starebbe lavorando a una nuova serie di ereader con schermo non più a raggi infrarossi con inchiostro elettronico quanto un più classico LCD multitouch capacitivo a colori. Insomma, si lascerebbe da parte lo schermo in bianco e nero che però tanto piace per il suo ridottissimo consumo e per la grande leggibilità per lasciare spazio a un display che normalmente si può trovare su un tablet. La mossa avrebbe un valore strategico non indifferente visto che così la società di Jeff Bezos offrirebbe una grande varietà di “piccoli” Amazon Kindle Fire (vedi foto su) a basso costo per cercare di salire ancora di più nelle classifiche di vendita americane.
Kindle Fire è stato uno dei prodotti più di successo della storia di Amazon, di sicuro una delle varianti di Kindle che ha venduto più velocemente e ha messo da parte più profitti. Il motivo è semplice: questo tablet con sistema operativo Android si piazza stabilmente nel medio range con una scheda tecnica completa anche se non esagerata. Per questo può mantenere un prezzo abbordabile e per tutte le tasche. E così negli USA è diventato il secondo tablet più venduto dopo iPad.
Ha scatenato anche un mercato grigio notevole ossia la pratica di acquisto da un paese in cui un prodotto è venduto e uno in cui non lo è, per vie ufficiose. Da noi in Italia è appena stato messo in vendita Kindle Touch che non è propriamente un tablet, ma più un lettore ebook evoluto, anche se può collegarsi (gratis) via 3G. Digitmes ha però riferito di una tattica commerciale aggressiva di Amazon, con almeno 4 altri tablet in cantiere.
Intanto Jeff Bezos, numero uno di Amazon, è stato impegnato in un’altra impresa: recuperare dal fondo dell’oceano i quattro motori della missione Apollo 11. Si tratta dei quattro propulsori del primo stadio del razzo Saturn V che nel 1969 portarono in orbita la missione Apollo 11 che fu la prima a far toccare a un uomo la superficie lunare. Attualmente si trovano adagiati a 4.267 metri sotto il livello del mare. L’intento di Bezos è quello di recuperarli e di esporli al Museo spaziale di Seattle. Magari con l’aiuto del sommergibile di James Cameron, giunto da solo nella Fossa delle Marianne?




