Il Triathlon alla quota più alta? Semplice, nello spazio: l’astronauta americana Sunita Williams ha infatti completato la prima sessione completa della celebre disciplina massacrante a gravità zero, grazie all’ausilio degli attrezzi ginnici hitech sulla ISS (International Space Station). Per correre ha sfruttato un particolare tapis roulant agganciato a una parete della stazione (foto su), per pedalare una cyclette zero g… e per nuotare? Ovviamente non si è riempita una vasca, ma si è utilizzato uno speciale strumento che stimola i medesimi muscoli del nuoto. Così ha corso in parallelo e da 240 miglia di altezza la Nautica Malibu Marathon. La Williams è un’ottima atleta, con un tempo di quattro ore e 23 minuti nella maratona di Boston poco dopo essere ritornata a Terra dalla ISS nel 2007.
Intanto per la serie
Memorabilia spaziali ecco due fantastici oggetti che stringeranno il cuore agli appassionati del cosmo. Da un lato il
computer/elaboratore che ha aiutato a scoprire
Plutone con i suoi calcoli all’epoca innovativi (stiamo parlando di inizio ‘900), dall’altro una collezione artistica-nostalgica con il
calco delle mani di tutti gli
astronauti americani che hanno visitato il nostro satellite, la
Luna. Qui sotto possiamo ammirare la foto di “The Millionaire” ossia un antenato dei computer che tra il 1914 e il 1930 è stato utilizzato per compiere elaborati calcoli sulle orbite planetarie dei pianeti sconosciuti, come Plutone alias
Planet X.
Anche se
Plutone è stato recentemente declassato a
pianeta nano come oggetto trans-nettuniano, rimarrà per sempre nei pensieri degli appassionati come uno dei più misteriosi e affascinanti corpi celesti. In attesa che la sonda New Horizons lo visiti fotografandolo finalmente da vicino (
guarda le immagini che ne rivelano la natura cangiante), ecco il macchinario che diede il via alla leggenda. Prodotto in
Svizzera e funzionato per circa due decenni, l’elaboratore
The Millionaire era considerato un “
dispositivo di calcolo meccanico“, ossia un trisavolo del computer attuale. E’ stato uno degli
strumenti serviti per prevedere – prima ancora che osservare – la presenza di un ultimo
pianeta che perturbava con la sua forza gravitazionale le orbite di
Urano e
Nettuno. Poi si è dimostrato che le ipotesi erano troppo fragili viste le dimensioni minime del pianeta e Plutone fu scovato quasi per caso, trovandosi “
nel punto giusto al momento giusto“. Tuttavia il lavoro del calcolatore è servito per affinare gli elaboratori successivi che poi hanno portato alla progettazione dei
computer moderni.
A proposito di curiosità sullo spazio, ecco il calco di tutte le mani degli astronauti americani che sono allunati ossia
hanno messo piede sulla Luna con le missioni Apollo. Sono il residuo dello studio sui
guanti spaziali che dovevano essere necessariamente creati su misura, precisi al millimetro.