Come cambiare suoneria a Whatsapp [FOTO]

Come cambiare suoneria a WhatsApp? Questa domanda è una delle più cercate online nel 2013 e così proviamo a fare un po’ di chiarezza su questo semplice quanto – apparentemente – annoso dilemma che affligge molti utenti possessori di smartphone come Android, iPhone oppure Nokia Lumia con Windows Phone. Per scegliere il tono delle notifiche c’è un’apposita sezione della pagina di impostazioni del menu interno. Per raggiungerla si deve dunque cliccare appunto su impostazioni poi su notifiche e poi su tono notifiche: da quel momento basterà andare a scegliere il suono che si desidera per modificarlo secondo le proprie preferenze.

WhatsApp mette a disposizione da tempo la possibilità di inviare messaggi vocali in perfetto stile PTT ossia push-to-talk o se preferite stile walkie-talkie per comunicare in modo “audio”. Solo che fino agli scorsi giorni era una funzione un po’ nascosta e così gli autori del software hanno deciso di metterlo in primo piano. Come? Con un’icona con un microfono che ora appare direttamente in prossimità della tastiera virtuale così da poter registrare in tutta comodità il messaggio vocale poi da inviare al contatto. Ovviamente la chat vocale non implica che anche il ricevente debba per forza rispondere con un messaggio vocale.

SMS gratis, che sia l’unica soluzione? Era nell’aria, ma ora è ufficiale: il volume di messaggi inviati tramite WhatsApp e applicazioni simili ha superato il quello degli SMS ossia di messaggi testuali. Pochi giorni dopo l’annuncio del sorpasso degli smartphone sui cellulari, arriva anche la notizia di quello della messaggeria istantanea su quella tradizionale, grazie proprio alle tante applicazioni che permettono di non spendere nemmeno un centesimo per comunicare con i propri amici e contatti scambiando testo attraverso la rete e dunque sfruttando l’abbonamento con pacchetto dati oppure meglio ancora una rete Wi-Fi. Quali saranno le conseguenze? Probabilmente si andrà verso una riduzione netta del costo degli SMS, forse addirittura la gratuità?

Un tempo si pagava anche più di 20 centesimi per SMS inviato e la comunicazione diventava piuttosto problematica in termini economici, ci si doveva arrangiare con abbreviazioni di ogni sorta, si risparmiava sulla punteggiatura e così via. Poi sono arrivati gli smartphone e con loro anche gli abbonamenti per navigare in rete e – a cascata – tutta una serie di applicazioni che prima permettevano di inviare veri e propri SMS dalla rete a costo quasi zero e poi direttamente messaggi istantanei a costo davvero zero. WhatsApp è il software più famoso, ma esistono decine di altre applicazioni multipiattaforma che funzionano in egual modo (e non chiedono nemmeno l’abbonamento annuale), come Skype, ChatON, ecc… portando così ai 19 miliardi di messaggi di testo inviati ogni giorno via app nel 2012 contro i 17.6 miliardi di SMS (dati Informa). Un sorpasso netto, che rischia di diventare ancora più importante e consistente nel 2013, non solo nei paesi di prima fascia e più “connessi” ma anche in quelli in via di sviluppo, dove i cellulari anche più economici sono sempre più predisposti all’accesso – seppur lento – alla rete.

Le stime parlano di 50 miliardi di messaggi istantanei contro i 21 miliardi di SMS nel 2014 con un calo dei ricavi che può essere ben più pesante dei 23 miliardi di dollari persi quest’anno (dati Ovum). Si tenderà a un futuro sempre più rivolto a offerte che includono in bundle un buon pacchetto di messaggi testuali inclusi, proprio per far fronte a questa emorragia. Addirittura, si potrebbe arrivare a far pagare una cifra simbolica (1 centesimo?) o meglio ancora a non far pagare niente, anche se questa soluzione potrebbe arrivare – nel caso – solo fra diversi anni. Sempre che arrivi.

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