Che
Facebook sia additato come principale nemico della
privacy online non è una novità, ma che ora si associ anche
Farmville insieme agli altri social game è una (mezza) sorpresa: sarebbero proprio queste le falle nella protezione dei dati personali, come denunciato dal
Wall Street Journal L’edizione online del popolare quotidiano finanziario ha puntato il dito contro Facebook e i suoi tanti
social game come fornitori di informazioni personali non autorizzate verso aziende che poi usano questi dati a
scopo pubblicitario.
E dire che Facebook ultimamente si è impegnata in modo serio e continuato per venire incontro alle esigenze e richieste degli utenti che poco avevano apprezzato la politica del
silenzio-assenso che metteva tutte le
informazioni visibili verso tutti a meno che non si esplicitasse il contrario
Con un recente post sul blog ufficiale
Mark Zuckerberg ha assicurato mosse sempre più cautelative nei confronti della privacy. Poi è arrivata l’accusa del WSJ
verso i social games come Farmville e
il simile Family Tree o a
Texas Hold’em Poker.
Giocando con questi titoli
gratuiti si trasmetterebbero involontariamente un nutrito numero di
informazioni verso aziende di conto terzi specializzate in
pubblicità che così avrebbero dalla loro un bacino utenti e di opinioni senza precedenti grazie al metodo del
Facebook User ID, codice che identifica in modo univoco ciascun utente.
Facebook ha già avviato le procedure per bloccare questa falla