NASA, razzo Antares esplode al lancio [VIDEO]
Gigantesca esplosione al momento del lancio del razzo Antares per conto della NASA in Virginia: il vettore va in stallo e dopo pochi secondi crolla al suolo in una nuvola di fiamme e detriti
Pubblicato da Diego Barbera Mercoledì 29 ottobre 2014
Il razzo Antares che doveva portare per conto della NASA un totale di 2.2 tonnellate di rifornimenti e attrezzatura sulla Stazione Spaziale Internazionale, è esploso questa notte a pochi secondi dal lancio al Mid-Atlantic Regional Spaceport a Wallops in Virginia. Tutta la procedura di count-down era andata per il meglio senza particolari segnali che si stava per vivere un fuoco d’artificio dal valore di diverse centinaia di milioni di dollari. E invece, dopo una manciata di secondi dal decollo, il razzo è andato in stallo esplodendo poi al contatto col suolo in una nuvola di detriti impazziti, qui sopra il video, dopo il salto alcune foto.
Il razzo Antares doveva già partire lunedì ma è stato tutto rinviato dato che nell’area era stata individuata una barca troppo vicina, che non consentiva di escludere ogni evenienza (per fortuna, possiamo aggiungere a posteriori). La direzione era la Stazione Spaziale Internazionale (ISS) verso la quale si sarebbe indirizzato con il suo carico di 2.2 tonnellate di rifornimenti e apparecchiature per la sussistenza degli astronauti e per continuare i vari esperimenti a bordo. Invece è esploso e così oggi dalla Russia partirà un razzo con una Soyuz che andrà a recapitare parte del carico – soprattutto alimentare – che era atteso.
Che cosa è successo? Difficile, se non impossibile dirlo ora. La NASA sta indagando e al centro dell’inchiesta si trovano inevitabilmente i produttori del vettore ossia la Orbital Sciences Corporation che aveva vinto l’appalto nel 2008 per fornire l’agenzia spaziale americana di vettori per la messa in orbita relativamente a buon costo di attrezzatura. È la prima volta in cinque precedenti che Antares fallisce il lancio, per fortuna non era presente alcun astronauta a bordo e nessun personale dello staff è rimasto ferito dall’immensa esplosione sulla rampa.
Certo, il titolo della OSC è calato a picco in borsa e il danno economico è importante, ma per fortuna non siamo qui a fare la cronaca di un bis dei due disastri dello Shuttle che hanno portato via complessivamente 14 vite tra il Challenger nel 1986 in uscita dall’atmosfera e il 2003 con il Columbia al rientro. Un episodio che farà sicuramente riflettere molto e che sottolinea ancora una volta quanto non ci sia mai la completa sicurezza di una missione spaziale.