MySpace verso l’abisso: licenzia metà dipendenti e chiude uffici italiani

Myspace sempre più dentro la voragine dell’abisso: il social network una volta prorompente e oggi decaduto e morente ha comunicato che licenzierà la metà della propria forza lavoro e chiuderà tutti gli uffici italiani mantenendo attiva solo una piccola porzione legata al commerciale. E’ l’atto conclusivo della discesa ormai inarrestabile di quello che si è poi dimostrato il più rumoroso fallimento di Rupert Murdoch patron di News Corporation che aveva acquistato il social network a suon di miliardi.

Dispiace assistere al declino inarrestabile di MySpace che ha avuto la sfortuna di precorrere troppo i tempi diventando un quasi-Facebook quando non era ancora il momento di un Facebook. Eppure i suoi successi li ha ottenuti con tanto di veri VIP nati online e poi migrati nel mondo reale, cantanti soprattutto.
 
MySpace aveva persino ottenuto uno speciale contratto con le major per ascoltare la musica online, sembrava che tutto andasse per il meglio quando il vecchio Rupert la acquistò sganciando fior di milioni. Invece è arrivato Facebook e ora anche Twitter l’ha superato.
 
MySpace ha recentemente accolto il pulsante Facebook Connect e ora quindi taglia il personale ormai ahiloro non più imprescindibile: addio a 500 dipendenti (il 47% del totale) di Mike Jones (foto su), l’Italia non avrà più uffici salvo uno per il commerciale, ma di modeste dimensioni.

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