Digital Divide: il ministro Romani punta sulle reti di nuova generazione
Digital Divide e banda larga: il ministro Paolo Romani punta sulle reti di nuova generazione NGN per portare 100 mega a 50% della popolazione
Pubblicato da Diego Barbera Giovedì 19 maggio 2011

Il ministro Paolo Romani ha puntato tutto sulle reti NGM di futura generazione per superare l’ostacolo sempre spinoso del digital divide: stiamo parlando del divario nella possibilità di fruizione delle tecnologie legate soprattutto alla rete e ai suoi servizi. Ma cosa sono queste reti NGM e perché il ministro Romani crede così tanto in questa tecnologia? NGM è acronimo di next generation network ossia rete di prossima generazione sempre più veloce, sicura e performante. Affinché tutto ciò diventi possibile sarà necessario un profondo investimento statale e degli operatori. Ce la farà l’Italia a colmare il gap?
L’Italia ha bisogno di una connessione Internet diffusa come si deve, non può continuare a sopravvivere in questo stato semi-comatoso da zimbello d’Europa, dietro a nazioni che ci irridono con i loro dati in continua crescita. E’ vero, pure noi si cresce, ma non abbastanza.
Lo sa bene il ministro che ha snocciolato i numeri ufficiali su Digital Divide e Banda Larga con un -30% nell’ultimo anno e mezzo nel divario e -2.8 milioni di utenti impossibilitati ad accedere alla banda larga. Secondo Romani però, l’Europa dipinge un’Italia troppo arretrata rispetto alla realtà.
Ok, ma oltre alle parole servono i fatti e così ecco la società operativa NewCo che riceverà 8 miliardi di euro per collegare almeno la metà della popolazione a 100 mega. Si spera non siano sempre i soliti cittadini delle zone già copertissime… Insomma chi non è d’accordo alle reti NGM, l’importante è poterne fruire sul serio (prima o poi) in modo capillare.