I contratti di Apple all’asta: la scarsa lungimiranza di Ron Wayne

La vicenda della vendita all’asta del contratto di fondazione della Apple Computer Inc. parla non solo di un atto storico di quello che poi sarebbe diventato il colosso di Cupertino, ma anche dello scarso fiuto d’affari e lungimiranza di Ron Wayne. Per due volte, per di più. Chi è costui? Era il terzo socio fondatore della società, co-intestatario insieme a Steve Jobs e Steve Wozniak. Ma 12 giorni soltanto dopo la firma si tirò indietro percependo per questa scelta una liquidazione di 800+1500 dollari.

Era infatti il 10 per cento del valore dell’azienda – all’inizio, ovvio – che attualmente si dovrebbe aggirare intorno a una somma da brividi di circa 30 miliardi di dollari. La lungimiranza del buon vecchio Wayne si è vista così per la prima volta proprio in questo caso.
 
Ma Ron Wayne ha fatto male i calcoli una seconda volta quando vendette tutta la documentazione originale di Apple a un commerciante di manoscritti. Poche centinaia di euro, forse un migliaio circa per una serie di fogli dattiloscritti e firmati da tutti e tre i fondatori. Sapete quanto valgono ora? La valutazione iniziale di Sotheby’s si muove tra 100.000$ e 150.000$.
 
Niente male. In cosa consiste questo plico di fogli? Dai documenti per la creazione alla stessa liquidazione di Wayne per una somma di 800 dollari in un primo momento e di 1500 dollari in un secondo. Storia di un fallimento, non quello di Apple (tutt’altro) quanto quello del vecchio Wayne, leggi il suo ricordo di Steve Jobs.
 
Recentemente è andato all’asta anche il primissimo computer, Apple I.

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