WhatsApp bloccato: il servizio di messaggistica sarà inattivo

WhatsApp bloccato in Cina, ora è ufficiale. Il popolare servizio di messaggistica istantanea dell’universo di Facebook ha infatti visto un graduale malfunzionamento fino alla sua totale inattività nelle scorse ore. È la seconda volta che all’applicazione per chattare, inviare foto e video nonché file e posizioni GPS vengono messi bastoni tra le ruote, ma questa volta potrebbe essere la più importante di tutte.

Già, perché manca poco al 18 ottobre, giorno del Congresso del Partito Comunista e sembra il momento perfetto per fare fuori l’ultimo anello della catena di Mark Zuckerberg – con Facebook e Instagram – che così poco piacciono a Pechino. Scopriamone di più.

Facebook è stato bloccato addirittura nel lontano 2009, mentre Instagram nel 2014, poco dopo aver messo i blocchi anche a Twitter. Fa tutto parte della strategia del governo cinese di andare a non consentire agli utenti del più popoloso stato al mondo di fruire liberamente della rete

Il blocco di WhatsApp

Secondo quanto raccontato da Nadim Kobeissi e ripreso dal New York Times, il blocco di WhatsApp è stato reso possibile grazie a un nuovo sistema che va a interferire con il corretto funzionamento del software. Non che WA sia molto utilizzato in Cina, anzi WeChat la fa da padrone, ma la sua natura crittografata e sicura non piace così tanto a Pechino.

Di più: sia < strong>Baidu che è il Google cinese sia Weibo che è il Twitter locale e anche lo stesso WeChat, si sono dimostrati aperti e disponibili ogni volta che servivano dati da ricavare.

L’esperienza diretta

Sono appena tornato dalla Cina per un evento di ciclismo e posso confermare tutto. Cinque giorni fa il primo blocco che ha fatto sì che per un giorno intero WhatsApp non fosse utilizzabile in nessun altro modo se non con il VPN acceso. Poi, il giorno prima di partire, altro servizio a singhiozzo prima della chiusura definitiva.

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