Videogiochi alle Olimpiadi: riconosciuti come discipline agonistiche

I videogiochi nelle prossime edizioni delle Olimpiadi? Sembra una bufala, invece potrebbe essere una realtà più che papabile, visto che il Comitato Olimpico Internazionale ha stabilito che i cosiddetti e-sport sono considerabili equiparabili alle specialità non digitali. Dunque, si elevano al rango di attività sportiva. Una decisione che fa già discutere, ma che è ufficiale in occasione dell’ultimo Summit a Losanna.

Questa che è una storica decisione da parte del Comitato Olimpico Internazionale può ricordare per certi versi la possibilità che altre discipline non propriamente sportive come ad esempio il bridge oppure gli scacchi potessero diventare parte integrante dei giochi a cinque cerchi.

E invece i videogiochi diventano vere discipline agonistiche e possono potenzialmente essere considerabili nel programma olimpico ammesso che vadano a rispettare alcuni parametri come i valori olimpici e dotarsi di strutture che vanno a reprimere tutto ciò che di oscuro ci gravita intorno come le scommesse oltre che aprire ai controlli antidoping.

Uno sport vero e proprio?

I videogiochi sono dunque considerabili sport, ma per quale motivo? Perché non è necessario che sia impresso uno sforzo fisico notevole e prolungato (cosa che peraltro nei videogame può anche accadere), ma anche l’abilità è un parametro fondamentale, vedi tiro con l’arco.

I gamers professionisti si allenano ogni giorno, adottano schemi di miglioramento oltre che si impegnano in competizioni che possono essere equiparati senza problemi a quelli degli altri sportivi. Dunque, da queste prerogative si apre questa possibilità.

Un settore in grande crescita

Il settore dei videogames professionistici dedicati allo sport o e-sport sono in grande fermento con iniziative e competizioni che da anni sono in grande crescita. E che smuovono giri milionari notevoli: dai 463 milioni del 2016 alla previsione dei 696 del 2017 e degli addirittura 1.5 miliardi nel 2020. Ci sono vere e proprie leghe come quella di Blizzard e tornei multimilionari. Quando vedremo il primo medagliato gamer olimpico?
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